I cavalieri della collina

Poesie

I Cavalieri della collina

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Contrada Colli

Casalduni (BN)

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I due cuori
Il cuore del cavallo e quello del cavaliere. Può accadere che uno dei due abbia battiti più deboli e quando questa debolezza è nel cavaliere, il cavallo rinuncia alla lotta, si svuota della volontà guerriera che esso manifesta perché ama la competizione ed è pronto ad affrontare ogni grande cimento se il cavaliere lo vuole.
Il cavallo è, pertanto, strumento di misura e di valutazione della volontà e della saldezza morale del suo compagno di lotta; se il cavaliere ha cedimento o vuoti di natura psicologica, questi si trasmettono direttamente al compagno di gara che reagisce con l’indisciplina, la difesa, il rifiuto, la rinuncia.
Quando è il cavallo “a non avere cuore”, e può accadere che ne esistno, se più grandi di lui; quanti cavalli, costretti dalla insipienza dei loro cavalieri, si cedono afffrontare ostacoli superiori alle loro forze^
Ma quando il cuore del cavaliere è in sintonia con quello del suo cavallo, il binomio che si forma è perfetto, è armonia. I due cuori sono sempre vicini, pulsano insieme, anche se quello del cavaliere scandisce più in alto e con maggiore frequenza il ritmo della vita. Essi vivono insieme ogni istante della competizione, ed ogni istante diventa bellissimo.

 

Senza titolo
di Milena Lorenzoni

sto piangendo perche nn ti vedo, adesso rido
perche sono con te, mi piace pensare a cosa
stai facendi mentre non ci sono, e sono
preoccupata pensando che stai male, molti mi
dicono che sono pazza, forse hanno ragione,
sono pazza di te, cavallo che mi hai cresciuta,
allevata, coccolata,ora tocca a me, ti farò
vedere che ti amo fino alla fine dei tuoi giorni
lontani che saranno anche i miei

 

L´ARABO ISPIRA I POETI
di Angela

Non dire che è il mio cavallo:
è mio figlio,
è puro come l'oro,
è più rapido di un batter di ciglio,
vede un capello nella notte,
nel giorno della polvere egli si rallegra al sibilo delle pallottole,
alle grida delle vergini egli nitrisce di gioia,
quando corre...strappa le lacrime dagli occhi...
Egli dice all'aquila:
"scendi o salgo io vrso di te".
il suo passo è così dolce che porterebbe una tazza di té senza versarlo,
capice quanto un figlio di Adamo,
non gli manca che la parola,
è un cavallo di razza,
non ha fratelli nel mondo....

È UNA RONDINE....

 

EMOZIONI
di Claudia

Cammino per i sentieri che passano tra le verdi montagne,
in una tiepida giornata di fine agosto!

Di tanto in tanto mi addentro negli odorosi boschi.

Intorno c'è silenzio,
tutto rievoca in me pace e serenità.

All'improvviso la terra comincia a tremare,
l'aria si riempie del loro dolce odore!

Ora all'orizzonte si scorgono imponenti zoccoli
di un intrepido branco di cavalli selvaggi.

Il loro armonioso galoppo
si staglia sullo sfondo di un indimenticabile tramonto!

Le loro criniere sembrano essere accarezzate dal vento
e il sole le riflette, rendendole scintillanti.

Il silenzio viene rotto dai loro dolci nitriti!

Lo scenario si trasforma in un meraviglioso dipinto
che trattiene in sè la bellezza, la grazia, la libertà
dei nobili destrieri.

Ed ecco un sobbalzo.

Il fiato si mozza, la parola mi abbandona, rimane lo stupore.

Segue un lungo sospiro...

E il mio cuore si riempie di gioia!

 

Nei tuoi occhi
di Lella

Quando li ho veduti, la prima volta,
profondi laghi di velluto scuro
il mio cuore lì è annegato

ed è stato dolce naufragare
nel profondo mare di saggezza
che solo in quegli occhi puoi trovare

ed ogni volta che il mio cuore pesa
per gli affanni che la vita mi dispensa
io torno a te, e nel mare scuro dei tuoi occhi
annego il mio dolore e la mia pena,

e Tu capisci!
Tu mi senti!
E mi rispondi, sempre, sollevando il mio cuore
Sulla superficie del mare dei tuoi occhi!
E non mi lasci andare, dolcemente leghi la mia anima alla Tua
In quel morbido mare!

Grazie dolce compagna della vita mia!

 
Un uomo all'improvviso si trova in un'isola di cannibali insieme al suo cavallo.
Alla sera viene rapito dagli abitanti dell'isola i quali gli dissero che avrebbe potuto esprimere tre desideri prima di essere mangiato.
Allora l'uomo per prima cosa disse "voglio parlare con il mio cavallo".
Portatogli il cavallo l'uomo gli sussurra qualcosa nell'orecchio, il cavallo parte all'impazata e torna con una bellissima bionda.
La ragazza e l'uomo vanno nella tenda e trombano.
Il giorno dopo i cannibali gli dissero di esprimere il secondo desiderio.
L'uomo rivolle parlare col cavallo il quale ripartì all'impazzata e tornò con una bellissima mora.
I due andarono nella tenda e trombarono.
I cannibali perplessi gli fecero esprimere l'ultimo desiderio e l'uomo chiese ancora di parlare col suo cavallo al quale aprì l'orecchia e urlò "HO DETTO FUGA, NON F**A!!!!!!"
 

IL CAVALLO...
di M.M.

Il cavallo è la forza dei giorni difficili
Il cavallo è serenità
Il cavallo è eleganza nella semplicità
Il cavallo è purezza
Il cavallo è l’ amicizia vera
Il cavallo è armonia
Il cavallo è la generosità di un gesto
Il cavallo è libertà
Il cavallo è coscienza del pericolo
Il cavallo è la fiducia incondizionata
Il cavallo è uno stile di vita
Il cavallo è la mia vita.

 

Io ci metto il cuore...
di Mik

non parlo di sensibilita'.. non e' leggerezza..
io parlo del cuore in cui il sangue si pompa.. che va al cervello...
alle gambe.. alle guance arrossate..
io ci metto il cuore..
in ogni singolo passo.. per sentire il respiro.. l'affanno..
i muscoli tesi..
io ci metto il cuore..
da li' viene il coraggio.. la forza... la passione..
io ci metto il cuore ogni mattino che mi sveglio all'alba..
ogni volta che lo guardo, che lo accudisco.. che mi ritrovo in simbiosi con lui..
ci metto il cuore..
l'ardore di un galoppo.. no.. non e' adrenalina..
e' il cuore che pompa in un trotto maestoso... che mi spinge in avanti..
e' il cuore che mi guida..
che guida l'energia del mio sangue...

non toglietemi il mio cuore... e' la mia vita.

 

Io sono l´uomo..
di Mik

ho trovato nel cavallo il mio odore..
ho trovato in lui la fierezza..
ho trovato in lui il galoppo di uno stallone...

mi onoro di averlo come amico.. mi ha insegnato la strada...
la grinta , muri a secco coperti di muschio umido...
il mio cavallo mi ha insegnato a passarci sopra...
il mio cavallo mi ha insegnato a volare oltre gli ostacoli...

paura non c'e'.. c'e' bellezza

 

Io sono il Cavallo...
di Mik

I miei amici li riconosco dall'odore...
e il nostro confine e' il galoppo di uno stallone.
Il Branco mi piace.. mi onoro di farne parte.. spalla a spalla..
difficolta' per difficolta'..
Il rispetto tra di noi lo si guadagna col tempo.
C'e' chi odora l'acqua piu' degli altri..
c'e' chi sente i ruggiti piu' degli altri..
A lui piacciono le erbe profumate.. e le cerca per tutti..
ma i sentieri piu' sicuri ce li ha insegnati la piu' anziana..
..quella che piu' di tutti ha vita.

Scappare ci rende felici.. scappare ci rende liberi..
nessuno e' piu' bravo di noi a far questo.
Il nostro galoppo e' alto.. fa rumore, ci gonfia il cuore.. respiro dopo respiro.
Ognuno di noi dopo un pericolo passato si sente piu' grande.
Ognuno di noi sa che scampare un pericolo insieme ci rende piu' uniti.

IO sono il cavallo..
io per primo sento il tuo odore.
Guardo i tuoi lineamenti.. il tuo mimo
leggo la paura nei tuoi occhi
O la sicurezza dei sentieri percorsi.

Tu puoi essere il mio Branco
ma dovrai circondarmi col galoppo di uno stallone.

 

QUESTI CAVALLI
di Giulio Moscatelli

Questi cavalli
Che ci offrono calici di vento
Che conoscono il nostro peso segreto
Che ci ubbidiscono fin sul precipizio
Che ci fanno sorridere di orgoglio
per cederci la ribalta e il primo piano

A questi cavalli
Che ci misurano la paura e il coraggio
Il nostro saluto in piedi e col cappello in mano

 

ODE A SANGUE ARDITO
di Alberto l´Aroldo

Sorgeva luminoso
dal bruciato orizzonte
co 'l crin tutto focoso,
con l'occhio di fierezza
ricolmo, e pien d'arsura
la nobile creatura.

Splendido di bianchezza
cavalca senza téma,
sul viso ha la fierezza
di cento combattenti;
sordo a la via che muore
nitrisce in tutto ardore.

L'Ardito Cavaliere,
tutto grondante in petto,
incita il bel destriere
con cenno di possanza,
e va imperioso al morso
per dar impeto al corso;

tal che il cavallo freme,
scosso per tutto il corpo,
e brucia nelle vene,
e dalla bocca fuma
in quel pieno splendore
che dà tripudio al cuore.

Come legion trionfante
marcia vittoriosa
tra la folla esultante,
così tra i cupi vènti
su pel clivo annerito
s'avanza il Sangue Ardito.

 

MI FA PENSARE
di Giampaolo Santarossa

Il tuo manto mi fa pensare
alla neve...
I tuoi occhi mi fanno pensare
alla luna...
Le tue zampe mi fanno pensare
a giovani ramoscelli...
La tua coda mi fa pensare
a un mazzo di rose...
I tuoi zoccoli mi fanno pensare
a dure rocce...
L' amore mi fa pensare a te!
Lisa

 
CAVALLI
di Roberto Diso

EQUUS
Piccolo e irsuto
correvi con la tua
grandezza dentro.
L'uomo ti ha visto e ha
sentito il cuore mancargli.
Ti aveva trovato.

Con mano delicata e sapiente
ha portato alla luce la tua bellezza
e ha curato la tua anima selvaggia.
E ombre ha tolto ai tuoi occhi.

E un lucente mantello ti ha dato.
E lunghe gambe sottili.
E narici delicate come fiori.
E labbri come di seta.
E passo come di danza.
E sguardo come di donna.
E forza come di diavolo.

Forse gli sopravviverai per un poco,
ma proprio per poco.
Perché sei lui
e tornerai piccolo e irsuto
 
UN PUROSANGUE DA ABBATTERE
Sei disteso su un prato verde
con la tua zampa spezzata.
che muta urla il suo dolore.
La tua testa rimane alta
e il tuo sguardo diritto
mentre vedi avvicinarsi il Giusto.
E ti prepari.
 
IN MORTE DI UN CAVALLO
Sono rimasto solo
dopo l'ultima corsa.
Solo con le mie orecchie
a risentire la tua voce.
Solo con i miei occhi
a guardare l'erba calpestata dai tuoi zoccoli.
A sentirne l'umido odore.
 
PRIMA NASCITA DI UN PULEDRO PER ME BAMBINO
Tutto bagnato
ti ho visto venire.
Con sguardo smarrito
ho cercato il tuo sguardo smarrito.
E domande ti ho fatto
e domande mi hai fatto.

E voci di adulti
come grappoli di silenzio
intorno al nostro colloquio.
 
AL MONDO
In piedi, in piedi!
Così da lontani terrori sospinte
le zampe malferme
più diritte che forti
in affanni ristanno.
Odori violenti di luce
dilaniano
un piccolo cuore in convulso.
Nell'ombra grande
vicina
profumo di caldo.
Sospiro.
 
STAGIONE D'AMORE
Un dito sottile di fuoco.
Come di disagio sottile al principio.

Furibondo s'è fatto.
E divampa.
Riarde le reni.
E alle nari si affaccia
e allo sguardo in ardenti bagliori.

Domina la zampa che rabbiosa sgretola zolle
e la testa ansiosa
che cerca...che cerca.

Ecco
è laggiù.
È laggiù quel che cerca.

Un rombo come di tuono
risuona nelle orecchie diritte.
Ma viene da dentro.
È da dentro che viene
che spinge.

Veloci
le zampe di ghiaccio
accarezzano l'erba.
Uno sguardo come di fiamma
ha inseguito e raggiunto
uno sguardo diverso.
Di fronte
gli evoca lontani ricordi.
Sua madre?
Ma già dal petto
squillante
si leva un nitrito.

Delicato
violento
un rito si compie.
E già la fiamma
nei lombi riarsi
di un poco si spegne.
 
ORDALIA
Eccolo.
Viene.
E forte preme sull'erba
mentre cammina.
Ha lucido il manto
e frementi le nari.
Ti è accanto.
E intorno lentamente ti gira.
Indifferente
sembra
il tuo fianco porgi al suo fianco
ma vigile osservi
quel lento girare arrogante...
Tu lo sai quel che vuole
ma il branco pur vasto
soltanto un signore sopporta.

Nel cielo
zoccoli neri
d'un tratto lampeggiano
cercando la carne.
E avide zanne
dai labbri rattratti
sogghignano
cercando la carne.

Giorno di primavera
come giorno di guerra quest'oggi.
È grande la posta
e a lungo risuonano i colpi
sui corpi sudati
sui mantelli scomposti.
Ma già l'occhio s'attorba
e più lento è il giostrare
del nuovo guerriero.

In un cuore animoso
si spegne infine la fiamma.
Il signore è più forte.
A te omaggio o signore.
Il branco pur vasto
soltanto un padrone sopporta.
 
STALLONE
In te ho cercato la misura di me.
La mia nella tua forza.
Non sei mai stato il mio schiavo
ne' io l'ho desiderato.
Mi hai combattuto.
Mi hai guardato con occhio di sospetto
ma anche con sguardo d'amore
così come io ti ho sempre guardato.
Sei il mio prigioniero di guerra
e certo fuggirai col vento tra i denti
quando per troppo amore
lascerò aperto il varco.
 
AFORISMI
Dio,
come hai potuto permettere
che l'uomo assoggettasse
il grande,
nobile,
indomito cavallo!
Dio,
grazie per averlo fatto.

È bello il mio cavallo
quando, un orecchio su e uno giù,
sonnecchia incastrato nelle sue ossa
come un pupazzo di legno.
È bello il mio cavallo in cima alla collina.

Oh, quel buon odore
di piante appena deposte.

Ho pianto raramente per dolore,
ma più e più volte di emozione
Pensando al cavallo.
 

LA MIA PRIMA GALOPPATA
Sogni ho sognato
Innumerevoli

Di galoppi sfrenati

Quando poi la prima volta è accaduto
ero secondo di due
E il vento gli occhi lacrimava nell'aria

Allora è sorto il sole
e la luna brillava e le stelle tremavano

Ero secondo di due
e Dio forse era lì

L' ho quasi toccato

Stupefatto
ho visto il cavallo davanti al mio
che spingeva sul mondo
con la potenza sovrannaturale del mondo
e zolle di terra volavano

Dio era lì
L' ho quasi toccato

E zolle di terra ho mangiato
ed era ambrosia

 

SENZA TITOLO
di Anew Italia

Il cavallo è un dolce impoverire.

 

LA MIA CAVALLA... PEDRA
di Veronica

Montare trasforma "vorrei" in "posso"....

 

SENZA TITOLO
di Pasqualina Podda

se forse io pregassi, se ci provassi...
se forse io potrei tenermi abbracciato a te tu potresti capire....
a volte mi fai i dispetti, ma mi rispetti...
a volte cerco di avvicinarmi quando stai la a mangiare e tu provi a scalciarmi...
e dopo contento provi ad acchiapparmi....
le mie parole sono niente...
perchè io non sono mai riuscito ad esprimere ciò ke ho sempre provato per te....
ma vorrei fartelo capire con una frase...
non so ke sarebbe stato di me se non ci fossi stato te....

x il mio amore (galerotto)

 

SENZA TITOLO
di Anonimo

Lui...
quel lui che è riuscito a darmi tutto...
lui che con pazienze mi sopporta...
lui che con i suoi occhi mi fa sciogliere il cuore...
lui che con uno sguardo riesce a capire...
lui che mi fa arrabbiare ma dopo facciamo subito pace...
lui che ogni tanto mi fa piangere...
lui che mi fa provare nuove emozioni...
lui che mi coccola ogni volta che glielo chiedo...
lui che mi ha fatto capire tante cose...
lui che ogni giorno amo sempre di più...
solo lui....

IL MIO CAVALLO!!!

 

Per Silbasil
di Angela de Trane

Ti ho visto,
ho notato che eri vispo,
nessuno riusciva a tenerti a bada,
disarcionavi tutti quanti sulla strada,
il tuo carattere così particolare,
riuscì subito a farmi innamorare.

Nei tuoi occhi si leggeva la paura,
di aver passato una brutta avventura,
ma quando orgogliosa saltai in sella,
mi sentivo più in alto di una stella,
con coraggio afferai le redini al volo,
e da quel momento con mio cuore con te spiccò il VOLO!!!

SILBASIL SEI TUTTA LA MIA VITA!!!

 

La mia vita ha i tuoi occhi e il tuo nome: Jamin
di Marta Paganin

La nostra appartenenza, il nostro destino intrecciato
con i fili ambrati dell' eterno segreto che si schiude ora...era scritto,
Eri destinato, piccolo Jamin, a colorare e rendere speciale la mia vita...

Mille anni fa...
Ho cercato i tuoi occhi nel mio cuore,
Ho rincorso il tuo nitrito nella mia anima,
Ho visto la tua vita intrecciarsi con la mia...

Eternamente...
Un'idea e un sentimento
Si sono concretizzati nel tuo essere icona di perfezione
Nel tuo essere sogno e... ora realtà

Ci siamo ritrovati nel labirinto del tempo
Due anime, due vite a confronto
Che si sono riconosciute e ora condividono una strada
Un sogno, un amore insieme...

Il seducente ghibli ha soffiato:
portando o con sé l'amore ardente e la stima che meriti
creando quella direzione dell'esistere che ora risiede nei tuoi occhi e
nel mio credo.

La vita si colora e gioisce ora tutto d'un tratto
Del tuo essere, del tuo sguardo profondo e fiero
Di quel movimento che tutto il mio mondo si ferma ad ammirare
Del tuo nitrito che rende vellutate le pareti di quel sacrario che
È nato e si alimenterà per te...di te...

Questa mia vita che ora ha i tuoi occhi...nei miei
Questo amore e bisogno che simboleggiano la mia gioia e la gloria
Che nasce guardandoti, vivendoti
risiede fin dalla notte dei tempi
in quella stella bianca che porti fiero e sicuro in mezzo alla fronte.

 
SENZA TITOLO
di Serena Turcato

Io non sono nel mondo dei cavalli,
è il mondo dei cavalli che è dentro di me.
I cavalli non sono nella mia vita,
i cavalli sono la mia vita.
Il mondo dei cavalli è nato in me
quando io sono nata.
Lui morirà in me
quando io me ne sarò andata...
 

IL CAVALLO
di Valter Viani

Sciolto il crine al vento
il cavallo veloce galoppa
incurante del morso-tormento
e del peso sulla groppa:
assapora l'illusione avulsa
di libertà che nelle vene pulsa !!

 

Senza titolo
di Paolo Aulino da Genova

Sono veramente sorpreso! Tra tutte le razze di animali che possono presentare rimostranze nei confronti di noi umani, mai mi sarei aspettato proprio un cavallo!

Dopotutto, siete trattati in modo particolare; la nostra letteratura vi ha dedicato migliaia se non milioni di pagine! Molti di noi pagano fior di quattrini per mantenervi nei maneggi, per darvi da mangiare, per darvi corredi e bardature degne di re!

E’ questo il vostro ringraziamento per tutto ciò che facciamo per voi? Ogni volta che arriviamo, mai una festa, mai un nitrito di ringraziamento: non siete certo come il cane! Anzi, spesso ci fate cadere quando vi rifiutate di saltare l’ostacolo, poi per farvi salire sul trailer………..

Cavallo:
E’ vero! Siamo trattati veramente in modo particolare! Dalla notte dei tempi vi abbiamo sfamato con le nostre carni, vi abbiamo riparato dal freddo con le nostre pelli, vi abbiamo portato sulla schiena per portare la guerra ai vostri simili!

Quanti miei fratelli sono morti sui campi di battaglia, per assecondare la vostra follia che chiamate guerra? Quanti miei fratelli sono morti di stenti per trascinare carri pesanti decine di volte più di loro? La vostra letteratura ve la potete tenere, a noi non interessa!

Per quanto riguarda i vostri maneggi, posso dirvi che il buon Dio ci ha creati liberi, e non per essere chiusi nelle vostre gabbie per usarci qualche ora solamente. Anche il vostro cibo ve lo potete tenere, se fossimo liberi sapremmo ben procurarcelo da soli! E poi, diciamola tutta: riuscite a sofisticare il vostro di cibo, figuriamoci quello che date a noi! Le vostre bardature a noi danno solo fastidio: con quei soldi, portateci qualche volta una razione di carote in più! Ma noi ben sappiamo il perché di quelle bardature: il vicino di maneggio deve crepare d’invidia per la vostra sella firmata. Noi siamo superiori, non adoriamo il Dio denaro, queste meschinità le lasciamo solo a voi umani.

E poi, i cani……. si sa che sono i vostri leccapiedi…….. noi possiamo insegnare anche a voi cosa è la dignità e l’orgoglio……..

E gli ostacoli? Parliamone. Troppi di voi, vengono a fine settimana e, senza una carezza o una coccola, ci montate sulla schiena, come fossimo una moto. Ma noi abbiamo un cuore e soprattutto un’anima; non saremo intelligenti come voi, ma ben vi superiamo come sensibilità!
E poi se intelligenza vuol dire usare gratuitamente violenza, uccidere, fregare i propri simili.. beh, allora anche quella potete tenervela.
Ma parlavamo di ostacoli…. sapete una cosa? Molti di noi pensano che il nostro proprietario sia quello che ci cura e ci governa, quello che voi chiamate groom; chi arriva a fine settimana e pretende, per noi è solo un prepotente: perché dovremmo fidarci di lui? Poi, se uno di noi si fa male, non ci pensate due volte a farci uccidere, perché costerebbe troppo del vostro maledetto denaro curarci……

Il trailer per finire: ogni volta che ci fate salire, può esserci una fregatura, un cambiamento.
Io per esempio, quando sono salito sul trailer la prima volta, è stato quando ero puledro: mi avete separato per sempre da mia madre…………. e l’ultima volta che sono salito? E’ stato perché il mio padrone di prima aveva imparato a saltare tanto in alto, che io non riuscivo più a star dietro alle sue richieste, e quindi come quando una moto non supera una certa velocità……… la si vende per comprarne un’altra più potente!

Dov’è il problema? Avete mai pensato alla nostra disperazione di cambiare padrone, di cambiare ambiente, di cambiare abitudini…………. l’ultima volta che saliremo su un trailer già sappiamo quale sarà: quando ci avrete sfruttato sino alla fine, e quando saremo vecchi e non avremo più le prestazioni che sempre pretendevate, ci venderete per qualche banconota ai macelli, senza risparmiarci neanche quest’ultimo oltraggio……… ma io una cosa ve la chiedo: non siate così meschini da raccontare in giro che ci avete regalato al contadino che ci tiene al pascolo, e quando saliremo sulla rampa del trailer per l’ultima volta… abbiate almeno il coraggio di guardarci negli occhi per poi vergognarvi per sempre...

 

IN LIBERTA´
di Anonimo

Dove trovare nel mondo nobiltà
senza arroganza,
Amicizia che non sia gelosa,
Bellezza senza vanità?
Qui la grazia si accompagna alla potenza
Ela forza si fa dolcezza.
Se la sua lotta è lealtà,
La sua fedeltà non è mai schiavitù

Trovata in un vecchio libro del 1970

 

IL LUPO
di Roberto e Stefania

Lasciami andare
Sento il richiamo del Lupo.

In questa notte di ghiaccio
Immobile e grande
Nel suo silenzio maestoso
Nel suo riverbero tagliente
Fatto di tutto e di niente
Sento il richiamo del Lupo.

Non legare il mio corpo
Sarò più forte del dolore
Posso strapparmi la carne
E riuscire a fuggire
E raggiungere il Lupo.

Seguirò il suo cammino
Ed il suo passo elegante

Se rimarrò indietro
Il Lupo girerà appena il suo sguardo
Libero e fiero

Sarò al suo fianco
Sarò come Lui
Sarò un Lupo in una notte di ghiaccio
Padrone e servo di un maestoso silenzio

Sarò un Lupo

Il mio ululato, il mio passo elegante
Ed il mio sguardo libero e fiero
Si fonderanno in un riverbero tagliente
Fatto di tutto e di niente

 

CAVALLO ORATO
di Anonimo

Cavallo orato galoppa solitario
Bagnato dall'argento del chiaro di luna
Viaggia per strade, va in giù nei vali,
Sale le colline
Galoppando... galoppando
Libero e felice!
Le colline sono i luoghi del Suo pascolo,
Va via in ricerca della prateria verde.
Salta veloce, divora il cammino...
Come un lampo veloce
Nella prateria aperta.
Cavallo orato pieno di forza
No conosce la paura né il terrore
In balletto corre nel prato,
Volando la criniera di oro giallo
Che copre il suo collo.
Perciò viene albeggiando
La luce della mattina lo porterà in ritorno
Saltando per i campi freschi,
Portando il mio amore
Nelle ali del vento.

 

CRINIERE AL VENTO
di Eleonora C.

Il rumore degli zoccoli sulla neve
ha un suono particolarmente rilassante
avvolti in una morbida coperta calda
è bello attraversare il paesaggio invernale
in una slitta trainata da cavalli...
sia di giorno che di notte al chiaro di luna
sotto un cielo stellato

 
I CAVALLI
di Cheng Pan

Chi ama i cavalli
potrebbe acquistare la terra,
così che la sua casa sia circondata da spazi bellissimi,
dove i cavalli possano andare.
 

COS´È´ UN CAVALLO
di Costantina

Ero poco più che bimbetta,audace e un po' furbetta,nel cuore una domanda avevo, una domanda grande quanto il mondo, un mondo piccolo e rotondo.Un mondo fatto di lalli,si,il mondo dei cavalli. Risposta non avevo, e non mi davo freno,dovevo saperlo, dovevo capirlo, la domanda che mi ponvo era: "Cos'è un cavallo?".
Lo chiesi a un giovinotto e mi rispose:"Un cavallo è un mezzo di trasporto superato,ora ci sono le ferrari che strombazzano e ti portano in un minuto fino al supermercato".
Lo chiesi a un vecchietto "cos'è un cavallo? " e mi disse: "un cavallo è la mia storia,di quando andavo in guerra,sopra uno stallone nobile e focoso,ah bei tempi erano quelli,non c'erano ribelli e tutto andava liscio senza bordelli".
Lo chiesi a un commerciante e mi rispose: "Un cavallo? è fonte di denaro, merce da comprare e da vendere,da cambiare ogni mese, un pezzo di vendita costoso e ben acquistato".
Lo chiesi al macellaio: "il cavallo è carne da macello,ricca di proteine e di ferro, ottima per i bambini, il cavallo è un'animale come tanti,la carne buona e ricca di vitamine importanti".
Infine dopo aver sentito questi pareri,lo chiesi a me stessa:"cos'è un cavallo?", mi rispose un'eco dentro il cuore che disse: "Il cavallo è la mia vita".

 

Enigma
di Antonio Malatesti

Antonio Malatesti - (Firenze 1610 - 1672)
Autore dall'ingegno vivace ed estroso, è l'enigmografo di maggior rilievo del secolo, autore de "La sfinge - Enimmi" ampia raccolta di indovinelli in rima.

Romper il freno a' miei desir non posso,
mentre del suo le spese altrui mi face;
perch'il padron, che mi fa il bravo addosso,
piè nel ventre mi dà quanto a lui piace:
e mi rompe la carne, e ammacca l'osso,
se mal'io abbedisco in guerra e in pace;
ma del mio doler già non mi deggio,
perchè so ch'in vecchiezza ò da star peggio.

da Mario Taroni
http://giseno.supereva.it

 

Indovinello
di Giovan Battista Taroni

Oltre che una poesia, questo è anche, e soprattutto uno dei 100 indovinelli
scritti verso la fine del 1700 da
Giovan Battista Taroni - Letterato e sacerdote bolognese, vissuto a cavallo tra il XVII ed il XVIII secolo, è l'autore di "Cento nodi da sciogliere", soggetti da enigma in ottave.

"Ardito, col mio ferro e quasi nudo,
quante volte fugai le armate schiere;
fui del Duce primier sostegno e scudo,
portai spoglie nemiche, armi e bandiere;
pugnai nei boschi ancor contro il più crudo
furor dei mostri e di voraci fiere,
e per unico vanto il ciel mi diede
di metter la fortuna sotto il piede."


e la cui soluzione è appunto il cavallo
Mario Taroni
http://giseno.supereva.it

 

IL BRIVIDO DELLA VITTORIA
di Anonimo

Essere avvolti dal silenzio, sentire solo i battiti degli zoccoli...
poi l'ostacolo... trattenere il respiro, l'ultima
stretta di gambe e un attimo dopo l'urlo della folla
che felice esulta! Giù per la schiena un brivido di gioia, poi una carezza sul collo del tuo campione.
Ho sempre desiderato provare quella magica emozione!

 

SOLO CON TE ERO VERAMENTE IO
di Anonimo

'La tua fiducia era il mio coraggio,
la mia mente e la tua forza insieme reano una sola cosa.
Senza di me tu non sapevi dove andare, senza di te io non mi sentivo nessuno.
La tua amicizia non mi ha mai tradito, tu sei cieco verso le cattiverie del mondo il tuo cuore non conosce furbizia ,solo con me tu eri sicuro di ciò che eri, solo con te sono veramemte io.
Anche quando non ti ero sopra e ti guardavo da terra la tua nobiltà e la tua ricchezza d'animomi trafiggevano il cuore.
quel tuo muso che per me era ormai un viso non aveva più segreti.
Il modo in cui mi disapprovavi io lo ammiravo, ti chiedo scusa se alcune avolte pur io ti disapprovavo ma eri il mio bambino e ti dovevo educare.
"Gaio tu solo eri e sarai sempre il mio più grande amico!"
MI MANCHI TANTO.

 

IL BRINDISI DEL CAVALIERE
di Franz

Brindo alle belle donne e ai cavalli....
e che quando sarò morto, con la mia pelle venga fatta una sella da amazzone;
così potrò stare tra le due cose che più ho amato!

 

TRE CAVALLI
di Vincenzo Andraous

Tre cavalli
disegnano i metri
di una vita,
così mi ha detto
un amico.
Tre cavalli
per ricordare
dov'è domani.
Tre cavalli
per attraversare
lo spazio e il tempo
di un amore.
Tre cavalli
senza morso
cavalcare,
la mia storia.
Tre cavalli
per misurare
il mio amore
sconfinato.
Tre cavalli
sono insieme
alla mia persona.
Tre cavalli
non corrono
per rompersi il cuore,
insieme
fanno meno
la distanza,
e mi portano
da te,
negli infiniti
domani.

 

HO UN SOGNO
di Rodolfo Lorenzini

Essere accampato di notte
tra gli odori di maremma
e vicino ai fuochi
sentire i cavalieri
che parlano
di grandi cavalli e grandi cavalieri
e vedere nella notte
tra gli odori di maremma
altri fuochi.
E sapere che li
altri cavalieri
parlano
di grandi cavalli e grandi cavalieri

 

PAZZA CORSA
di Mirta

'Corri cavallo, corri finche' sei in tempo.
Approfittane perche' potrebbe essere l'ultima tua corsa.
Corri cavallo, corri.

 

SENZA TITOLO
di Albert Schweitzer

Signore senti la nostra umile preghiera,
per i nostri amici animali,
specialmente per gli animali che soffrono;
per quelli cacciati
o persi
o abbandonati
o impauriti
o affamati;
per tutti quelli che devono essere abbattuti.
Noi imploriamo per loro tutta la Tua misericordia e pietà,
e per quelli che hanno a che fare con loro
Ti chiediamo che abbiano un cuore pieno di compassione
e mani gentili
e parole amorevoli.
Fa di noi dei veri amici degli animali
così che possiamo condividere la benedizione della Tua misericordia

 

CAVALLI DI CAMARGUE
di Lady Hawk

Cavalli di mare
galoppo nella luce
nel mattino
tra le risaie
con i raggi
che con voi
giocano
come i miei pennelli
a carpire
la luce
sui vostri mantelli
bianchi
come spuma
tra le onde
soffiate dal vento
mentre stordita
dal profumo
di erbe di Provenza
cerco di
inseguirvi
nella vostra
gioiosa corsa
di libertà.

 

IL MIO CAVALLO
di Lorena Stokel

Il mio cavallo
è il desiderio,
la mia fame,
la mia sete,
il pensiero
che è sempre stato.
Il mio cavallo
è il traguardo,
la gara incessante,
la partenza
per un'avventura.
Il mio cavallo
è il lampo
di un'idea,
la paura
della burrasca,
l'aria improvvisa
prima di affogare.
Il mio cavallo
è la quiete dei prati,
il fragore bruciante
del fuoco,
l'immenso silenzio
del vento.

 

ERA NERO IL FIRMAMENTO
di Josif Alexandrovic Brodskij

Era nero il firmamento più luminoso di quelle gambe,
e fondersi con l'oscurità egli non poté.
In quella sera accanto al nostro fuoco
vedemmo un nero cavallo.
Non ricordo nulla di più nero.
Come il carbone, erano le sue gambe.
Egli era nero come la notte, come il vuoto
era nero dalla criniera alla coda.
Ma scuro era già in un altro modo
il suo dorso, che non aveva conosciuto sella.
Immobile. se ne stava. Sembrava dormisse.
Spaventava l'oscurità dei suoi zoccoli.
Era nero, non percepiva le ombre.
Così nero, da non poter farsi più scuro.
Nero, come le tenebre notturne.
Nero, come dentro di sé un ago.
Nero, come gli alberi davanti.
Come uno spazio tra le costole nel petto.
Come una fossetta sotto terra, dove c'è un chicco.
Penso: dentro di noi è buio.
Eppure si scuriva negli occhi!
Era soltanto mezzanotte.
Verso di noi non si avvicinava di un passo.
Nel suo inguine dominava un buio senza fondo.
Nel suo dorso era già invisibile.
Non restava che una chiazza luminosa.
I suoi occhi luccicavano come un clic.
Ancora più terribile era la sua pupilla.
Come fosse l'immagine negativa di qualcuno.
Perché esso stesso, arrestata la sua corsa,
in mezzo a noi rimase fino al mattino?
Per quale motivo non si allontanava dal falò?
Perché non respirava con nero fiato,
(mentre) faceva frusciare i rami schiacciati?
Perché mandò flussi di nera luce dagli occhi?
Cercava per sé, in mezzo a noi, un cavaliere.

 

CONOSCO UN ANGELO CUSTODE
di Alessandro Botticelli

Conosco un Angelo custode, uno ne conosco,
perché uno mi è dato conoscere,
ora non ha più le ali per essermi vicino le ha perse;
è il mio cavallo.
Lui abbassa la testa e fa quello che gli chiedo,
e se qualche volta glielo concedo mi protegge.

 

ARRIVEDERCI
di Anonimo

Grazie per avermi curato
in questo periodo cosi tribolato.
Grazie, sopratutto per avermi tanto amato,
mai, mi sono sentito cosi coccolato.
Grazie per tutto il tempo che mi hai dedicato
e per la cura con cui mi hai tenuto.
Spero di essermi, con te, ben comportato
in ogni occasione mi sono impegnato.
Mai con me hai volato
ma sicuramente hai sognato.
Sabato, veramente, non ne potevo più
l'osso non voleva tornare su.
Di questo ne ho parlato con Po
mi ha risposto “Ti aiuterò”.
Ora me ne sono già andato,
di soffrire, io, ho terminato.
Vorrei che poche lacrime versassi per me,
in quanto nel tuo cuore il mio posto già c'è.
Sono stato felice di sapere
che già c'è chi mi può sostituire.
Tratta Coddy come me
e lui farà tutto per te.
Ricordati quanto stavo bene
cosi allevierai le tue pene.
Incomparabilmente felice di essere stato tuo
Arrivederci.

 

ANIMA SELVAGGIA
di Silvia

Passione che ti prende, ti travolge, ti ossessiona,
ti riempie, ti porta con se e non ti molla.
Lo guardi e lo ammiri, armonia e potenza in
un'unico corpo. Velocità e leggerezza in un'unico gesto.
Anima salvaggia che nessuno mai riuscirà a fare sua.
Anima veloce ed istintiva che spaventa chi non la rispetta.
Anima buona perché ci ascolta e ci accompagna.
Anima fiera ed indipendente perché non sarà mai nostro.
Anima sincera perché i suoi occhi raccontano stor ie che
non potremo mai capire.

 

CAVALLINA STORNA
di Giovanni Pascoli

Nella Torre il silenzio era già alto.
Sussurravano i pioppi del Rio Salto.
I cavalli normanni alle lor poste
frangean la biada con rumor di croste.
Là in fondo la cavalla era, selvaggia,
nata tra i pini su la salsa spiaggia;
che nelle froge avea del mar gli spruzzi
ancora, e gli urli negli orecchi aguzzi.
Con su la greppia un gomito, da essa
era mia madre; e le dicea sommessa:
"O cavallina, cavallina storna,
che portavi colui che non ritorna;
tu capivi il suo cenno ed il suo detto!
Egli ha lasciato un figlio giovinetto;
il primo d'otto tra i miei figli e figlie;
e la sua mano non toccò mai briglie.
Tu che ti senti ai fianchi l'uragano,
tu daì retta alla sua piccola mano.
Tu ch'hai nel cuore la marina brulla,
tu dài retta alla sua voce fanciulla."
La cavalla volgea la scarna testa
verso mia madre, che dicea più mesta:
"O cavallina, cavallina storna,
che portavi colui che non ritorna;
lo so, lo so, che tu l'amavi forte!
Con lui c'eri tu sola e la sua morte.
O nata in selve tra l'ondate e il vento,
tu tenesti nel cuore il tuo spavento;
sentendo lasso nella bocca il morso,
nel cuor veloce tu premesti il corso:

adagio seguitasti la tua via,
perchè facesse in pace l'agonia..."
La scarna lungo la testa era daccanto
al dolce viso di mia madre in pianto.
"O cavallina, cavallina storna,
che portavi colui che non ritorna;
oh! due parole egli dovè pur dire!
tu capisci, ma non sai ridire.
Tu con le briglie sciolte tra le zampe,
con dentro gli occhi il fuoco delle vampe,
con negli orecchi l'eco degli scoppi,
seguitasti la via tra gli alti pioppi;
lo riportavi tra il morir del sole,
perchè udissimo noi le sue parole."
Stava attenta la lunga testa fiera.
Mia madre l'abbraciò su la criniera.
"O cavallina, cavallina storna,
portavi a casa sua chi non ritorna!
a me, chi non ritornerà più mai!
Tu fosti buona... Ma parlar non sai!
Tu non sai, poverina; altri non osa.
Oh! ma tu devi dirmi una cosa!
Tu l'hai veduto l'uomo che l'uccise:
esso t'è qui nelle pupille fise.
Chi fu? Chi è? Ti voglio dire un nome.
E tu fa cenno. Dio t'insegni, come."
Ora, i cavalli non frangean la biada:
dormian sognando il bianco della strada.
La paglia non battean con l'unghie vuote:
dormian sognando il rullo delle ruote.
Mia madre alzò nel gran silenzio un dito:
disse un nome... Sonò alto un nitrito.

 

IL CAVALIERE SOLITARIO
di P. Del Popolo

Da molti anni sognavo di diventare un cavaliere solitario,
ma, non conoscevo da vicino un cavallo.
Sognavo qualcosa che mi mancava,
ma non capivo ciò che mi poteva travolgere così tanto:
non era soltanto il mare.
Ora so cosa cercare, ho trovato un buon animale.
Il mio cavallo è immaginario,
possente,
corretto nei suoi movimenti,
travolge il cuore di chi sa apprezzarlo;
il cavallo riconosce il suo amico da un incrocio di sguardi,
percepisce nell'aria quel fluido umano,
se lo è, poi gioisce dialogando il suo amore.
Esso mi colpisce.
Tu bussi sul suo petto,
esso ti apre per farti entrare nel proprio cuore,
ma non bussare molto forte per non fargli del male,
poiché sei tu a volerlo amare.

 

CAVALLI NELLA VALLE
di Roberta Mari

Non taci
diamante di Collelungo.
Ecco cavalli nella valle,
in un galoppo di sospiri,
seduta, di fronte ai mantelli
rispecchiano lontani
dalla pineta opalescenti.

 
LA MANDRIA DI CAVALLI
di Anonimo (1915)

Su verdi colli mandrie di cavalli dai giorni
Soffiano con le nari una patina d'oro.
Dall'alto poggio è scesa sul golfo azzurreggiantesi
La pece delle agitate criniere.
Sopra l'acqua in riposo tremolano le teste,
E le prende la luna con la briglia d'argento.
Sbuffando spaventati dall'ombra loro stessa,
Attendon di offuscare con le criniere il giorno.

Giorno di primavera che risuona alle orecchie
Propensione cordiale verso le prime mosche.
Ma sul far della sera per i prati i cavalli
Agitano le orecchie scalpitando.
Sempre più acuto il suono attaccato agli zoccoli
Ora nell'aria affonda, ora pende ai laburni.
E non appena l'onda si protende a una stella
Guizzano a pelo d'acqua mosche simili a cenere.

Il sole è spento. C'è pace sul prato.
Suona il pastore nel corno il suo canto.
La mandria ascolta, con le fronti attente,
Quel che le canta il gamajun ciuffuto.
L'eco briosa, sfuggita dal labbro,
Spinge i pensieri verso prati ignoti.
Amando il giorno tuo e la notte buia,
Per te, mia patria, ho fatto questo cant
 

CAVALLI VERI
di Alberto Sighele

cavalli veri
non di legno
due teste vicine
dolci e dignitose
con grandi narici
che respirano la vita
senza ritegno

 

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Ultimo aggiornamento 30-03-2015